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Grazie tanto a lei per l’informazione
Salve avrei bisogno di un cosiglio se è possibile. avrei la necessità di praticare i doppi fori su un ponte di una vecchia chitarra,volevo chiederle c’è una distanza precisa da rispettare tra il foro principale e il nuovo foro? deve avere una certa inclinazione rispetto all’originale? la ringrazio anticipatamente
Per me va bene così:
il foro NUOVO va a metà della distanza tra due fori originali e lo faccio più ALTO rispetto all’originale con inclinazione di circa (tutto è approssimato) 45°, ma non sono misure vincolanti, dipende dallo spessore del legno che regge le corde.
Grazie per aver scritto.
Antonello
Posso costruire il Jig in metallo? magari un profilo a sezione quadrata, tipo quelli per edilizia ?
Non c’è alcuna controindicazione, ciò che conta è la rigidità dell’asta, che deve contrastare la curvatura del manico, e poi bisogna proteggere il manico da graffi o urti, magari rivestendo di sughero i tacchi del jig.
Antonello
Ciao, volevo chiederti se nella realizzazione del “tubo” per piegare le fasce della chitarra, il diametro è importante e se lo è quanto deve essere?. Poi il materiale non sarebbe meglio in ottone, con diametro da 8 cm? (l’ho appreso da un filmato su youtube ma non so se è corretto). A quanti gradi dovrebbe essere portato il tubo per un miglior funzionamento come piegatrice? Ovviamente più o meno… Grazie e a presto
Secondo me basta averne 2: uno di diametro 8 cm per upper e lower bout, l’altro di 3 cm per il waist. Quanto al materiale, vedo che tutto ciò che vendono è in acciaio inox, quindi non mi porrei troppi problemi.
Sulla temperatura ricordo che usando la “copertina termica” arrivavo a circa 220 °C e poi dinimuivo fino a circa 190 °C, metre quando uso la pistola ad aria calda la metto al massimo (livello 2) e ogni tanto commuto l’interruttore sul livello 1, ma comunque tutto a occhio!
Ciao, Antonello
Ciao, sono rimasto molto affascinato dai tuoi lavori e anche dalle belle spiegazioni che dai per riparare gli strumenti.
Mi hanno regalato una vecchia chitarrina eko P2 che vorrei risistemare e vorrei chiederti qualche consiglio.
La tavola superiore si è leggermente scollata dalle fasce e facendo piegare il manico quando va in tensione con le corde.
Prima di procedere al restauro devo però pulire il legno che qualcuno ha tentato di incollare con una colla cianoacrilica.
Come posso fare per toglierli senza scollare ulteriormente la tavola?
Ti invio anche delle foto per farti capire meglio la mia situazione.
Grazie anticipatamente, Simone.
Grazie per i complimenti, non ho ricevuto le foto che, se vuoi, puoi reinviare a liutaiofaidate@gmail.com
Per quanto riguarda il lavoro da fare, direi che per lavorare bene dovresti staccare completamente la tavola armonica, ma dipende dall’estensione della scollatura, Se si tratta di non più di 6-10 cm puoi tentare di pulire la parte scollata con una lama sottile riscaldata, stando attento a non intaccare la parte sana. Poi pulirla con un foglietto di carta abrasiva grana 180-220-320 e infine mettere la colla (io uso Titebond) nell’apertura con una spatolina. Poi serrare bene con nastro per binding, oppure con morsetti ma interponendo tra le ganasce e la chitarra un pezzo di compensato ricoperto di stoffa per non danneggiare lo strumento.
MA comunque ogni consiglio non ha senso senza vedere la chitarra.
Ciao,
Antonello
Buonasera !!! vorrei sapere se nella fase di preparazione del legno con la 2000 se lo spuzzino contiene solo acqua o se si puo’ aggiungere un po di olio di lino o altro.
Grazie francesco
Personalmente uso solo acqua, per una maggior facilità di pulizia e successiva lucidatura.
Conosco uno che usa l’olio di Tung solo DOPO la carteggiatura finale, ma lo usa in sostituzione della lucidatura con pasta abrasiva, per ottenere un aspetto lucido ma non troppo specchiato.
Ciao
Antonello
Ciao, ho provato a scaricare il file per la forma del basso, ma nulla quando apro con autocad. Mi potresti dire come mai?. Grazie da francesco mario maietta.
Dovresti scaricarti DWF Viewer, che visualizza i files di Autocad ed è gratuito. Il file per Autocad avrebbe l’estensione DWG.
Grazie della visita.
Antonello
Ho sbagliato, DWF viewer legge i file DWF, che vengono prodotti da un disegno AutoCad. io non carico files di AutoCad perchè non tutti ce l’hanno, mentre tutti possono scaricare gratuitament DWF Viewer.
Ciao
ciao,
ti scrivo per sapere se esiste un progetto da te creato , vedi costruire la forma ecc. , che riguardi la costruzione della pressa piega fasce e se possibile sapere il sito dove hai acquistato le termo fasce. può darsi che sul tuo sito sia già pubblicato quanto da me richiesto.., in tal caso mi scuso e ti auguro buon lavoro. grazie
Sì, nel sito trovi nella colonna a sinistra tutti gli articoli, dove spiego tutto quello che ho fatto. Magari dal titolo non lo riconosci al volo, ma sicuramente trovi tutto ciò che cerchi.
Prova anche ad utilizzare la funzione ricerca nella testata del sito.
ciao
sto cominciando a costruire una chitarra classica e naturalmente come prevedibile le difficoltà si sprecano…. avrei bisogno di qualche chiarimento riguardo la ” rettifica delle due parti della tavola armonica” . ho visionato il filmato di Kathy Matsushita ma non ho capito l’importanza del rialzo al centro sotto la base della carta vetro. qualcuno può aiutarmi ? grazie a tutti e buon lavoro
il rialzo al centro serve perchè (vedi i commenti successivi) le mani tendono a premere di più al centro e la rettifica diventa più difficile, scavando meno agli estremi e di più al centro. Questo rialzo si “oopone” in parte a questo difetto della macchina umana.
grazie, sei stato molto chiaro buon lavoro.
ciao
ti confermo che la tecnica che mi hai consigliato ha funzionato molto bene. anche io ho provveduto a realizzare da me lo strumento, peraltro piuttosto semplice, e ho ottenuto un ottimo risultato.
grazie mille
a presto
Grazie a te!
Antonello
bello!
ora provo…
poi ti faccio sapere.
grazie mille!
guido
Chiarito perfettamente, anche io ho trovato lo stesso problema. Quindi son passato alla fresa, tenedo unite le due mezze tavole con nastro biadesivo sul piano in modo che mostrassero alla fresa il bordo da rettificare, e usando come guida una piattina di ferro da 3 mm. La fresa lavorando sui due bordi contemporaneamente li rende per forza di cose uguali e combacianti, la guida in ferro fa sì che i bordi siano dritti.
Poi però son passato ad un altro sistema, che forse è il migliore, che puoi vedere qui
https://www.youtube.com/watch?v=MbAZkXm0WmA
oppure qui:
https://www.fine-tools.com/schleifklotz.html
Ovviamente la shooting bord (la tavola di appoggio) me la son costruita da solo…
Ciao
ciao
sto costruendo una chitarra flamenca e sono arrivato proprio all’incollaggio dei due pezzi del fondo.
la rettifica credo che sia la medesima. ho usato il sistema che tu suggerisci, ma, inaspettatamente il movimento avanti e indietro mi crea una curvatura sulla superficie di incollaggio per la quale sulle parti anteriore e posteriore viene consumata maggiormente mentre nella zona centrale meno. il risultato è che quando cerco di combaciare le due metà in alto e in basso vedo la luce e esse toccano solo al centro. la sensazione e che spingendo avanti e indietro le due tavole si faccia maggiore pressione sulla parte anteriore della superficie di levigatura. non so se sono riuscito a spiegare il problema.
hai qualche suggerimento da darmi.
in ogni caso grazie mille
guido
certo, le mani non sono una macchina e quindi esercitano pressioni diverse, che portano ai problemi da te denunciati. Purtroppo ci vuole molta pazienza e mano ferma, anche se con la shooting sander della Veritas ho risolto molto. Esiste un’altra soluzione: la fresa da banco, come ti ho suggerito nel commento precedente.
Ciao e… auguri.
Veramente… il testo integrale sarebbe proprio questo, non c’è molto di più da dire.
Probabilmente sarebbero state utili più foto, ma purtroppo all’epoca non le ho scattate…
Antonello
dove trovo il testo integrale? grazie
Se ti senti abbastanza sicuro fai tutto a 2.5 mm, se invece parti da 3 mm hai spazio per eventuali correzioni (mi è capitato di dover ricarteggiare tutto dopo la finitura completa e quindi asportare un bel po’ di materiale…) ma vien più difficile piegare le fasce… Ognuno ha la sua teoria, ma io farei:
-soundboard e fondo 2.5 mm
-fasce 2.0 mm.
Antonello
Grazie a te!
Antonello
grazie una prima fondamentale idea per partire, ho scaricato il pdf
saluti paolo
ciao scusa dove trovo il pdf di cui parla poalo2legno? Grazie
Nell’articolo “prossime idee” c’è il link per scaricarlo
Ciao, mi chiamo Dario e mi sono appena iscritto a questo forum perché lo ritengo molto interessante…veramente già ti conoscevo grazie ai video su youtube !
Comunque vorrei avere un consiglio se possibile: sto per iniziar la mia prima chitarra ed ho acquistato per l’occasione del palissandro indiano (di medio-bassa qualità) per fondo e fasce e dell’abete rosso della Val di Fiemme (maschiato) per la tavola…secondo te a quali spessori dovrei calibrare le varie parti ???
Nel kit che ho acquistato dalla Madinter c’è una sbaretta di metallo che presumo vada inserita nel manico,ma la scanalatura che hanno preparato assolutamente non ne vuole sapere di riceverla, sto sbagliando qualcosa? molte grazie per l’eventuale risposta e buona serata.
Sicuramente è un kit diverso da quello di cui parlo io, quindi mi farebbe comodo vedere una foto dell’insieme e del pezzo in questione.
Se mi mandi le foto alla mail
liutaiofaidate@gmail.com
controllo e poi, nel caso, le pubblico io nel tuo commento.
Ciao
ciao
vorrei sapere che pensi della colla animale. la titebond non è reversibile per cui in caso di necessità di smontaggio crea sicuramente qualche problema in più. grazie
Mah, non avendola mai usata non saprei che dirti.
Però la Titebond non mi ha mai dato problemi di smontaggio (quando dici reversibile intendi dire staccabile?) e ti assicura che ho dovuto molte volte “scollare” i pezzi, sia subito dopo sia dopo mesi e mesi che la colla aveva fatto presa. Per non rovinare le superfici a contatto prima bagno molto la parte sia con uno spruzzino, sia immergendo le parti nel lavello se è il caso (cosa che non puoi fare con la chitarra completamente finita!).
Poi procedo con spruzzino e pistola ad aria calda, nel contempo cercando di infilare una lama sottilissima e affilatissima (tipo i cutter stanley, a lame intercambiabili) e con molta pazienza si riesce a staccare il pezzo. Poi bisogna pulire con uno scraper e con carta vetro, ma qui ciascuno si regola come vuole. L’importante è il binomio acqua/calore, per produrre il vapore necessario a sciogliere la colla.
Provaci su pezzi ” a perdere” prima di fare danni!
Antonello
Very interesting and very useful plus practical.
Congratulations
Giacomo
Thanks, i try my best…
una domanda:
se si segnano le fasce incidendole leggermente con un punteruolo e poi si montano sulla forma, si tagliano, si incollano e dopo si rastremano usando come riferimento la linea tracciata, come la vedi?
Secondo te la rastrematura si può fare solo con la pialla o c’è qualche soluzione più facile?
ciao
Stai parlando della forma da dare alle fasce, non dello spessore (ovviamente).
La vedo rischiosa, ma dipende dall’abilità di ciascuno. Preferisco tagliarle prima con la sega a nastro un po’ larghi, all’esterno della linea, poi rifinirle con la fresa o al limite con una Dragon rasp (io dico Dragon ma basta che sia una BUONA raspa) non troppo bastarda, diciamo mezzo dolce. Con la pialla io non sono un granchè, per cui potrei fare danni…
ciao, continuo a tormentarti con le mie domande…
Sto imparando dal mio maestro liutaio ad usare il rabotto per asportare del legno dalle superfici (tavoal armonica, manico della paletta..) per poi rifinirle con la rasiera e la carta a vetro.
Vorrei acquistare questo strumento ma non riesco a trovare nessuno che lo venda.
Sai mica dove potrei reperirlo? Eventualmente con quale strumento posso fare lo stesso lavoro?
Altra domanda: per il manico abbiamo usato spesso la pialal a filo. La posso sostituire con qualcosa che non comporti una fuoriuscita di euro così sostanziosa dalle mie tasche? Grazie e ciao
buongiorno volevo porre una domanda cioè nella fase della carteggiatura per lucidare iniziando come da filmato dal fondo con grane sempre più fini portare a finitura il fondo e poi passare al resto o carteggiare per gradi tutta la chitarra ?grazie
Qui è soltanto una questione di gusti personali. Potresti fare il fondo completo e poi passare al resto se vuoi prima vedere il risultato. Dopo una certa esperienza, sapendo già “come viene”, puoi fare tutto assieme, così elimini una grana per volta e, a seconda del legno, puoi fermarti prima o procedere anche con micro grane tipo la 4000-6000 eccetera.
buongiorno con molte difficoltà sono riuscito ad arrivare alla fine del trattamento a gommalacca.i consigli sono stati preziosi ed li ho utilizzati al meglio.volevo sapere per la pasta abrasiva per la lucidatura finale cosa posso reperire.e mi chiedevo se poter usare quella per carrozzerie auto.a presto e grazie
Non so cosa ne pensino i liutai veri, ma la pasta abrasiva da carrozziere dovrebbe andar bene, purchè sia la più fine che puoi reperire in commercio.
Don
ciao dopo avere preparato la chitarra seguendo passo passo i consigli preziosi che qui ho ricevuto ora devo comprare la gommalacca e vorrei sapere la quantità necessaria per una chitarra consideriamo la finitura a tampone,e la quantità di alcool per la diluizione.in quanto all alcool quale tipo ci vuole?che gommalacca mi consiglieresti per fare rimanere il legno del suo colore che è abete molto chiaro.un ultima domanda se cè qualche sito per aquistarla un saluto e un grazie per l aiuto buonaserata matteo
La gommalacca, quale che sia il sistema con cui la passi, comunque colora e imbiondisce sempre il legno, quindi non ti ritroverai il legno uguale a prima. Però magari riesci a tenerlo abbastanza chiaro se usi una gommalacca più chiara tra quelle in vendita già pronte in lattina, oppure se compri le scaglie il più possibile chiare e le diluisci un po’ di più. Si trovano in rete degli utili consigli e filmati. Ti consiglierei per la prima volta di fare delle prove su pezzi di legno di scarto o comunque sacrificabili, per poi passare alla chitarra.
Comunque guarda questi filmati:
https://www.youtube.com/watch?v=yOcvoRQT9UI
e anche questi
https://www.youtube.com/watch?v=CRLbRX1GPvU
https://www.youtube.com/watch?v=1rJHlndf1mw
Provare e sbagliare… poi riprovare.
grazie faccio così ma che quantitativo di scaglie devo prendere?tanto per non prenderne la dose inutile ancora grazie matteo
Prova con 30 grammi se te li vendono… comunque puoi conservare le scaglie che non usi in un barattolino e miscelare (per tentativi) solo quelle che ti servono.
vorrei postare una domanda: nel kit acquistato c’è anche incluso un progetto di costruzione? magari come mettere le catene….
Grazie ciao
Juri
No, nel kit non c’è un progetto. io a suo tempo l’ho invece copiato dal libro di Irving Sloane “Classic Guitar Construction” mentre qualcuno l’ho acquistato on line. Credo che Madinter stessa venda dei piani costruttivi, potresti chiedere a loro dal sito quale si adatta meglio al kit che decidi di scegliere. Altri piani li ho acquistati qui (da dove puoi scaricarli in download e costano un po’ meno).
Quanto agli attrezzi necessari puoi vedere nel mio sito qualche primo suggerimento e poi con l’esperienza decidere cosa comprare e quanto spendere, considerando sia Stewmac che Lmii e altri (basta cercare un po’ con google).
Forse i miei primi articoli potrebbero esserti d’aiuto, così come i siti di altri liutai (v. Kathy Matsushita oppure guardati questa serie di filmati su youtube.
grazie infinite! magari da cuoco cambio mestiere….
non so se ti conviene…
Ciao, ti avevo già scritto per chiederti delle informazioni. Ne approfitto di nuovo se posso. Volevo chiederti se nel kit della madinter c’era compreso anche un modello da seguire. tu come hai fatto? Mi potresti indicare anche un sito dove poter acquistare gli strumenti necessari per la costruzione di una chitarra? Insomm, ogni suggerimento è ben accetto ciao
grazie sempre molto chiaro,la rosetta guardata con lente a ingrandimento non è adesiva e meno male sennò avrebbe connotato la chitarra in strumento comunque di scarso pregio.per ciò che riguarda i profili sono solo macchiati di marrone perchè a detta del falegname la gommalacca viene diluita con alcool e questo a contatto col palissandro a sporcato un poco i profili.quindi devo solo vernciare grazie per le informazioni che mi faranno da guida in questa fase a presto ciao matteo
aggiungo dopo aver attentamente guardato e riguardato sembra che la rosetta non sia adesiva se cosi è posso carteggiarla e poi passarci sopra con la gommalacca?a presto
Sicuramente, se è di legno la puoi carteggiare (con 320 o 400) poi laccarla. Ti accorgi se è di legno perchè con la cartavetro o con una rasiera si rinnova il legno (sto parlando di spessori sottilissimi per non danneggiarla, se ne va lo strato vecchio e appare il nuovo strato sottostante).
buongiorno dovrei trattare la mia chitarra con la gommalacca,facendo una premessa lo strumento era stato già trattato a gommalacca.è in buone condizioni ma con qualche segno di unghie sulla tavola e qualche riga sulla cassa.quindi inizio con lo scartavetro ma la carta di che misura e poi ditemi il resto un grazie in anticipo.matteo
Se la chitarra era già stata trattata a gommalacca sarà necessario ripulire la superficie, il che non è nè facile nè breve, ma si può fare.
Prima di tutto proverei con una rasiera ben affilata per eliminare lo strato di gommalacca superficiale, poi via via gli strati successivi, finchè vedi che viene più via pellicola. A quel punto io (poco ortodossamente) lavoro col mouse della B&D e con una grana prima grossa (100-120) poi con una 180, poi a mano con la 220 e infine con la 320, finchè non arrivo al nudo legno (senza mangiare troppo spessore).
Solo a questo punto procedo con la gommalacca. Se non sei esperto col tampone ti consiglio di dare a pennello una gommalacca già pronta (io uso Liberon oppure Gubra, perchè si trovano facilmente). Procedi con strati sottili (almeno 4) levigando ogni 2 mani con la lana d’acciaio 0000.
Quando sei soddisfatto procedi alla lucidatura secondo questo stesso articolo, ma anzichè iniziare dalla 320 io incomincerei dalla 600, fino alla 2000 o anche 4000 (difficile da trovare).
Poi se la vuoi lucida a specchio passi la pasta abrasiva fine col platorello di spugna e col panno di lana.
Buon lavoro.
Antonello
buongiorno e grazie della risposta rapida e chiara ho tralasciato di chiedere come rimuovere la rosetta della buca che secondo me è solo adesiva.inoltre come rifare i profili che seguono il perimetro della cassa armonica.per la nuova rosetta della buca cosa mi consigliate?a presto matteo
Se è solo adesiva puoi provare a sollevarne un pezzetto del bordo con un coltellino inglese, e se viene via facilmente staccarla tutta piano piano. Se non si stacca facilmente prova con la pistola ad aria calda finchè inizia a staccarsi, proteggendo bene il contorno se no rovini la finitura della tavola armonica (sperando che non l’abbia ancora fatta, ma così rischi di bruciare il legno!).
Rifare lo scavo della rosetta è un po’ complicato se non hai l’attrezzo apposito per guidare la fresa, potresti iniziare facendo delle prove su pezzi di scarto con un attrezzo simile a questo. Lo scavo dovrà essere a misura della rosetta acquistata (le più economiche le trovo da MAdinter a circa 5 euri ciascuna).
Per i profili della cassa (binding e purfling) è forse ancora più complicato, ma devi sempre provare su legni di scarto per non rovinare tutto, e farlo manualmente (con questo attrezzo) oppure col dremel e questo accessorio apposito.
L’ideale sarebbe avere questo, ma costa un sacco e vale la pena solo se costruisci molte chitarre.
Buon lavoro,
Antonello
grazie antonello vorrei provarci ma forse mi mancano troppe cose.devo calcolare bene costi e benefici oltre che i rischi.volevo chiedertila profilatura della cassa viene fatta dopo la carteggiatura?e la rosetta viene applicata dopo la verniciatura?un grande grazie
Ciascuno ha il suo sistema. Di solito io prima di fare lo scavo per la rosetta o gli scavi laterali per il binding passo due buone mani di sanding sealer, in modo che il legno non si sfibri quando ci passa la fresa.
1- cassa chiusa e carteggiata a 220
2- due mani di sanding sealer a distanza di 24 ore una dall’altra
3- dopo altre 24 ore o più si può lavorare i legni con la fresa
4- incollaggio dei filetti e della rosetta
5- solo adesso carteggiature finali e finiture varie, con la vernice (o la gommalacca) che copre legno e filetti e rosetta.
Per il file DWF dovresti scaricarti l’apposito software al link:
https://www.autodesk.it/adsk/servlet/index?siteID=457036&id=8995461
Per la stampa dovresti trovare il modo di trasformarlo in PDF, per esempio utilizzando PdfCreator come stampante. Magari con un amico che già utilizza questi software.
Comunque cercherò il modo io stesso di rendere scaricabile la versione PDF, tra non molto.
Antonello
Ciao, ho trovato i legni necessari, quindi mi rimane il problema del diapason del manico o meglio le misure del manico peerchè non riesco ad aprire il file .DWF tanto meno ho trovato una tipigrafia capace di aprire e stampare il file di cui sopra.
ti ringrazio della pazienza e della cortesia di una eventuale risposta.
Ciao a presto
Non sono sicuro della correttezza della procedura di comunicazione, per cui me ne scuso in anticipo
Procedura corretta. L’alternativa sarebbe la voce “scrivimi” del menù, per contatti non collegati ad alcun articolo.
Grazie per esserti iscritto.
Ho giustappunto una vecchia Ranger 12 col manico spezzato. In alte occasioni mi è capitato di utilizzare una colla epossidica bicomponente, con risultati tutt’ora validi di tenuta ed esteticamente più che dignitosi, però ho visto che tu impieghi la Titabond (che non conosco). Cosa ne pensi?
Ho poi una “bozza” su una fascia, grossa come una moneta, col legno leggermente introflesso. Impossibile lavorare dentro, perchè non ci si arriva con le mani. Pensavo di stuccarlo, giusto per una questione estetica, perché certamente non compromette la struttura né il suono, con che materiale dovrei effettuare questa stuccatura (ed eventualmente altre piccole dove è venuta meno la verniciatura o qualche pezzetto di legno sul fondo, lato bottom)? Con quali pigmenti dovrei eventualmente riprendere il colore e poi lucidare il tutto?
C’è anche un bello spacco sul fondo, lungo circa 15 cm. Ho provato ad incollarlo con tre diamantini di 2×2 cm circa, ma lo spacco ha deformato il fondo a “chiglia di barca”, per cui, dopo l’incollaggio, tutto è tornato come prima. Dovrei usare una o più toppe trasversali, bagnare il legno prima di morsettarlo (manovra già difficile, anche se lo spacco è proprio sotto la buca)?
Come primi quesiti non c’è male, vero? Ti ringrazio per le dritte che vorrai darmi.
Ciao, sono di nuovo a farti domande… Ti ho già posto parecchi quesiti, per cui ti chiedo di darmi veramente qualche dritta per le riparazioni di cui sopra, perché ho un sacco di dubbi e vorrei evitare di dare delle sciocchezze. Nel frattempo ho un’altra Ranger 6, col fondo aperto e un bel pezzo di legno mancante, in più c’è una catena parzialmente scollata, ila paletta mezza staccata, il capotasto rotto e varie ammaccature!!! Aiuto!
Questo è davvero un caso clinico, non saprei che fare se non quello che ho già fatto con La chitarra del nonno: cioè disfarla e ricomporla sostituendo le parti malandate, ma non è detto che ne valga la pena!
Per una Ranger 6 ci penserei bene!
1-la Titebond è la mia preferita. La trovi da Legnostore, da RMA e presso tanti fornitori sia stranieri che italiani, cerca nel web e troverai.
2-per il bozzo sulla fascianon so proprio che dire, certo non userei lo stucco a meno che la profondità sia inferiore al millimetro e l’ampiezza molto limitata, ma avrai il problema di rifare lo stesso colore. Mi meraviglio che dall’interno non si possa arrivare dopo aver tolto le corde, io infilando la mano nella buca arrivo più o meno dappertutto. Perchè così sarebbe più facile tentare di spingerlo delicatamente in fuori e vedere se c’è anche rottura o no, ma non mi è mai capitata una cosa simile e non saprei che dirti di più, se non di cercare nel web, dove c’è davvero di tutto.
Per il colore devi prepararti un bel pezzo di legno sul quale fare i provini con del mordente (la polvere da sciogliere nell’alcool) a diversi gradi di concentrazione (più polvere nell’alcool, più scuro il colore) e vedere dopo due giorni quale è il migliore.
3-Per lo spacco nel fondo, i tre diamanti non bastano, devi prima far penetrare la colla LUNGO lo spacco manovrando i due lati su è giù per farla penetrare bene, poi morsettare e poi aggiungere i diamanti, che sono soltanto un rinforzo.
Cerca in rete alla voce “guitar crack repair” e troverai tanti utili comsigli, come ad esempio:
https://www.classicalguitardelcamp.com/viewtopic.php?f=11&t=66124
https://www.youtube.com/watch?v=gQw3BRQnLPU
https://www.ebay.com/gds/How-to-Repair-Cracks-In-Guitars-/10000000177635378/g.html
https://www.google.it/search?q=guitar+bottom+crack+repair&client=firefox-a&sa=N&rls=org.mozilla:it:official&tbm=isch&tbo=u&source=univ&ei=rUoGU4PqKNSM7Ab-l4CwCg&ved=0CFAQsAQ4Cg&biw=1060&bih=710
e così via.
Ti ringrazio tantissimo per le indicazioni. Ne farò, spero, buon uso
Salve, se non è troppo disturbo, vorrei sapere il fornitore che prende 6 euro per piallare le fasce ed il fondo a 2, 5 mm….. immenso graxie.
A quei tempi era Madinter (Spagna) il più economico.
Credo che oggi costi un po’ di più (tipo 7.50 € a pezzo), ma bisogna chiederlo per e-mail al momento dell’ordine.
Anche in Italia i fornitori danno questo servizio su richiesta, ma con prezzi variabilissimi. Puoi provare sia con M2Wood che con Filbo, chiedendo senza ritegno via mail.
Antonello
Ciao! Sono un ragazzo di 17 anni, proprio in questi giorni ho deciso di cimentarmi nella costruzione di un basso acustico, per il solo piacere di tentare di ricavarci qualcosa di buono! Volevo soltanto chiederti perfavore di continuare con il tuo progetto su questo sito! Poi ho un’altra richiesta: essendo io totalmente inesperto, certi termini e certe procedure non le conosco, nel caso abbia bisogno di delucidazione o di un linguaggio più “alla mano” posso chiedere a te?? Grazie!
Certamente! Da dilettante continuerò i miei progetti e continuerò ad aiutare quelli che son messi ancora peggio di me (non devono essere molti).
Tu continua a seguire il blog. Però, a proposito di linguaggi e termini da usare in liuteria, ti informo che sul web si trova davvero tanto di tutto, anche per principianti. Devi aver la pazienza di cercare, cercare, cercare…
Grazie per esserti iscritto.
Antonello
Gentile sig. Antonello,ho seguito tutti i filmati per il restauro della chitarra estremamente interessanti, ma non sono riuscito a capire come ha sverniciato lo strumento e che tipo di colla ha usato per reincollare. Grazie per la disponibilità Enzo Pucci
Grazie per esserti iscritto.
Per quanto riguarda la prima domanda, ti dirò che in generale preferisco non usare prodotti svernicianti, che a mio parere possono risultare dannosi, quindi in genere utilizzo qualche rasiera (scraper) ben affilata, che se usata bene porta via i vari strati gradualmente e lasciandoti il controllo della situazione. Oppure, a seconda dei casi, anche la carta abrasiva. Nei casi più ostinati intervengo anche col mouse della B&D con carta a grana grossa, ma bisogna stare attenti. Se la chitarra è ancora laccata (non quella del nonno!) di solito inizio con una rasiera, poi quando il lucido è sparito passo al mouse con grana 120 e un po’ di pazienza, poi scendo alla 220 e infile alla 320. A questo punto inizio a lavorare. Se il legno è presumibilmente sottile e non si vuole rischiare, una passata leggera di rasiera poco inclinata e poi carteggio a mano con 180-220.
Spero di esserti stato utile, ma anche io non sono un professionista, come si può ben capire…
Ciao,
Antonello
Gentile Antonello, grazie per aver risposto al mio messaggio che mi ha esaustivamente informato per quanto riguarda la sverniciatura, Ti chiedo un ulteriore cortesia di informarmi sul tipo di colla da usare e , se non ti costa molto anche sul tipo di polish che usi perchè malgrado lo hai mostrato nel filmato non sono riuscito a capire di che marca si tratta e se si trovano analoghi in commercio in Italia. Grazie ancora per la disponibilità e Ti saluto cordialmente. Enzo Pucci
Hai ragione, avevo saltato questo punto.
1-io uso regolarmente la colla Titebond, che acquisto non più in America ma anche in Germania e in Italia (cercala in vari siti, tra cui Dictum Fine Tools oppure RMA oppure Legnostore) e ne compro due tipi: la gialla Titebond Original Wood Glue con cui faccio tutto (incollaggio catene, fondo, soundboard, manico) e la Hide glue (marrone) più lenta e più sensibile all’umidità, ma comunque ottima (ad esempio la uso per incollare l’etichetta sul fondo).
2-per la finitura procedo con le carte abrasive, a secco fino alla 600, poi a umido fino alla 2000. Come pasta abrasiva finale uso i Polish (medium e fine) della ColorTone, comprati da Stewmac (un barattolo mi dura 3 anni, quindi finora ne ho acquistato uno solo!) ma credo che sia semplice ttrovare nei siti dedicati anche qualche prodotto tedesco o italiano (risparmi sulla spedizione).
Spero di essere stato esaustivo, saluti e grazie.
Antonello
Salve, complimenti per il sito
vorrei sapere da dove hai fatto l’ultimo ordine di cui qui parlato.
Grazie
Mishael
Gerusalemme
Le squadre della foto sono posate su un telo bianco…
Direi di si è un telo bianco ! senti vorrei farti una domanda sui blocchetti nel mio kit “USA” sono leggermente più lunghi e tagliati un po in diagonale per dare forma alla schiena ! ma dalla parte della cassa armonica rimangono a filo delle fasce oppure no ?? Grazie
il telo bianco è un invito ad usare sempre un piano di appoggio morbido per i legni in lavorazione, dato che i danni peggiori li ho sempre provocati con gli spostamenti e con urti involontari contro tavoli, attrezzi, altri componenti della chitarra ecc. Un lenzuolo piegato in 4 è abbastanza morbido oppure un pezzo di filtro per cappa aspirante (viene venduto a metraggio per ricambio delle cappe di cucina).
Quanto ai blocchetti, forse ti riferisci ai zocchetti in corrispondenza del ginocchio e del bottom della cassa armonica. In effetti possono essere piatti, e in questo caso la forma della cassa non sarà perfettamente tondeggiante ma un po’ piatta (alcune stanno addirittura in piedi!) oppure sono arrotondati ai lati per continuare la curva del “lower bout” fino a tutta la lunghezza delle fasce fino alla loro giunzione. In questo caso se appoggi la chitarra in piedi sul sedere essa si coricherà rotolando da una parte o dall’altra. Per quel che ne so è una scelta del liutaio, abbastanza indifferente. E’ più facile tagliare uno zocchetto squadrato dalla tavola di mogano che farlo ben arrotondato!
Se invece ti riferisci ai blocchetti che costituiscono la forma nella quale posizionare le fasce per la lavorazione, non mi è chiaro il quesito e ti inviterei a postare qualche foto. Se hai difficoltà nel caricamento fammi sapere.
Grazie comunque per l’intervento!
Dimmi per curiosità: cosa intendi per kit “USA”? Comprato da Stewmac o da LMII? o da qualche altro fornitore?
Adoro questo lavoro, ma sono di una ignoranza paurosa. Vorrei proprio occuparmene, chissa…, per cui scusami se ti chiederò cose sciocche,per esempio esiste un progetto su carta , con descrizione degli steps sequenziali di costruzione,e quanto tempo passa per avere il primo kit, forse meglio da uSA, non so…grazie…
Come sanno tutti, non esistono domande stupide, quindi… no problem, chiedi pure.
Esistono tantissimi progetti su carta, ma le procedure di costruzione non le trovi nei progetti ma su alcuni libri.
E soprattutto il web è una fonte inesauribile di aiuti e informazioni. Chi cerca trova…
Siti per progetti: G.A.L., Madinter, e altri.
Per i testi: Classic Guitar Construction di Irvin Sloane è l’unico che ho letto, per il resto: web, web, web, ad esempio i siti di Katy Matsushita e anche “buildaguitar”
Esplora il web con ricerche su qualunque domanda ti venga in mente e troverai tutte le risposte!
Antonello
Con questo articolo ho introdotto nel discorso alcuni nuovi attrezzi (o meglio strumenti) che risulta utilissimo avere sempre a disposizione fin dall’inizio, perchè servono in svariate situazioni. E’ chiaro l’uso di riga e squadra. Poi ci sono le stecche in fibra di vetro per tenere le fasce accostate ai blocchetti in posizione il più verticale possibile…
la Squadretta e il righello perchè sevono per segnare i vari tagli della chitarra !
Seconda considerazione: il kit comprende tutti gli elementi costitutivi della chitarra, ma noi dobbiamo mettere insieme un certo numero di accessori (attrezzi e materiali di consumo) che non arrivano col kit.
Se non si
Prima considerazione: le fasce e il fondo sono di compensato (quindi economici) di mogano, mentre il piano armonico